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I malati immaginari – il laboratorio con i detenuti si sposta a teatro

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Il laboratorio di Teatro-carcere del Barcaglione di Ancona organizzato da ART’ò e ROVINE CIRCOLARI esce dal carcere e entra in teatro per un’originale serata organizzata dal Rotary e dal Comune di Macerata.
Venerdì 2 marzo ore 21.00 “I malati immaginari” al Teatro Lauro Rossi di Macerata.
L’incasso sarà devoluto all’Associazione NOA Pet Therapy (Oncologia di Macerata). Con la partecipazione di alcuni allievi di teatro dell’Accademia 56 di Ancona.

 

Uno studio scenico liberamente ispirato a Il malato immaginario di Molière.
A cura di Isabella Carloni e Francesca Marchetti, con i detenuti della Casa di reclusione IL BARCAGLIONE di Ancona
Partecipazione di Angela Lello (Accademia56 di Ancona) e Daria Graciotti

La serata, fortemente voluta da Massimiliano Fraticelli del Rotary di Macerata, ha scopi di beneficienza. Infatti l’incasso sarà devoluto all’Associazione NOA Pet Therapy (Oncologia di Macerata). Avrà anche finalità sociali, poiché nasce in collaborazione con la Casa di Reclusione Il Barcaglione di Ancona.
Francesca Marchetti dell’Associazione ARTò e Isabella Carloni di Rovine Circolari conducono da anni con i detenuti un laboratorio sui linguaggi scenici, che testimonia il valore socializzante e rieducativo del teatro.
L’evento è stato creato all’interno del progetto di teatro-carcere che prosegue da alcuni anni all’interno della casa di reclusione del Barcaglione.

“Il teatro è una forma importante di conoscenza e di socializzazione. Infatti educa il corpo, la mente e la predisposizione alla relazione. La capacità mimetica e il gioco scenico ne fanno uno strumento fondamentale di evoluzione personale, di costruzione di relazione e di cittadinanza. Tutti elementi che possono rivelarsi preziosi nella realtà del carcere e negli intenti rieducativi della reclusione come tappa di ricostruzione di un nuovo percorso.
La possibilità di un confronto con un pubblico esterno è un momento importante di verifica di questo percorso per i detenuti, ma anche un’esperienza forte e significativa per il pubblico. E’ un confronto reale con una realtà spesso sconosciuta, un’opportunità di conoscenza e di avvicinamento alla realtà dei detenuti, in un’ottica di cittadinanza solidale e aperta di cui il nostro mondo contemporaneo ha forte bisogno”.

INFO
r.circolari@gmail.com

 

 

 

 

 

 

 

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