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Artemisia

Artemisia Gentileschi a Urbino

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Artemisia

Un viaggio attorno alla figura di Artemisia Gentileschi a partire dalla Cleopatra del 1620, appartenente alla collezione Cavallini-Sgarbi

Lo spettacolo nasce dall’idea di attraversare il mondo di Artemisia Gentileschi, la grande pittrice del ‘600 a partire da un suo quadro, la Cleopatra. Un ritratto spoglio, una figura quasi sgraziata rispetto alle aspettative e ai canoni tradizionali. Un dipinto audace, emblematico della forte personalità della pittrice, del suo genio creativo e, come tutta la sua opera, di una sfida lanciata al suo tempo e ad ogni imposizione.

La drammaturgia, firmata dalla stessa interprete, è occasione, per l’autrice, non solo di ripensare scenicamente la figura e l’opera della Gentileschi, ma anche di interrogarsi sulle forme dell’azione scenica e sull’idea stessa di rappresentazione, che coinvolge la pittura quanto l’arte performativa.

Nel moltiplicarsi del gioco scenico l’attrice ricerca assonanze e provocazioni nel mondo di Artemisia, nelle sue tele, nella sua storia, nella sua leggenda. Entra nell’atelier della pittrice, gioca con la modella che presta il suo corpo all’artista, come l’attrice alla scena, indaga il soggetto del quadro stesso, la regina d’Egitto, per trovare fili e connessioni tra le varie figure. Si delinea così un percorso drammaturgico che pur non seguendo la linearità narrativa offre uno squarcio sulla pittrice e la sua opera e restituisce un’Artemisia contemporanea e mitica al tempo stesso.

Una raffinata messa in scena, dal forte impatto visivo, un omaggio alla passione per il lavoro artistico, che nella figura di Artemisia si fa strumento di libertà e di espressione di sé e che ancora oggi parla, attraverso di lei al cuore delle donne.

Isabella Carloni artemisia
Cleopatra

Note di regia

Avvicinarsi al genio della Gentileschi chiede subito di liberare la sua immagine da pregiudizi, letture ideologiche e perfino da una presenza troppo ingombrante della sua biografia. Ho affrontato così questo lavoro su Artemisia, un’artista che amo profondamente, con la curiosità di un’artista del teatro che s’interroga anche sui suoi strumenti di lavoro e sulle modalità creative della propria arte, per incrociare quelle di un’arte diversa, ma così vicina, come la pittura, che lavora con le immagini, proprio come il teatro.
Ho puntato la mia attenzione sui suoi quadri – su uno in particolare – più che su un unico personaggio, con la convinzione che solo attraverso più sfaccettature avrei potuto avvicinarmi alla sua forte e complessa personalità artistica. Così, attraverso le varie figure sulla scena, quella della pittrice ma anche della modella, della regina che è soggetto del quadro e di me stessa come attrice, trovo fili e connessioni con la storia dell’una e dell’altra. La passione e l’adesione totale alla propria arte diventa il filo di un percorso di ricerca di senso che è anche ricerca dell’identità dell’artista del nostro tempo.

Isabella Carloni artemisia