Lab & project

Lab & project Isabella Carloni

Il teatro è per me conoscenza.
Una forma molto raffinata di conoscenza, che ingloba la fisicità del corpo e la creatività, che non nega il gioco e ci riporta all’infanzia, momento magico e altissimo, quando pensiero ed immaginazione non sono ancora così lontani.
In questo senso il teatro rafforza la nostra consapevolezza come individui interi, non separati fra una parte pensante e una parte emotiva.
Ci aiuta ad amare i nostri corpi. Ci educa alla cura e all’attenzione.
Ci educa allo sguardo, all’ascolto, alla relazione e al rispetto dell’altro.
Ci aiuta a riconoscere il valore unico di ogni essere umano.
Ci insegna ad amare la bellezza anche nel conflitto, nelle contraddizioni.
Ci restituisce a una diversa verità e all’eternità del mistero e della meraviglia.
Non dà risposte ma apre domande sul mondo.
Per tutto questo credo all’utilità del teatro nel mondo della scuola, del lavoro, della formazione, della comunità tutta.

Dedico particolare attenzione alla voce, che racchiude in sé la dimensione fisica e emotiva del suono assieme al senso delle parole.
La voce parla del nostro essere più intimo e vero, che è corpo e relazione, che è apertura al mondo e all’altro.
La voce trasporta le storie e crea i suoni-senso della poesia. Tocca mille sfumature, conduce il corpo a nuove figurazioni e si eleva al mistero del canto.

La mia ricerca sulla voce ha trovato nelle maestre del New Voice Studio due fondamentali punti di riferimento e di stimolo. Dall’incontro con l’approccio dell’equilibrio vocale e la mia poetica teatrale è nata la mia personale ricerca e il mio studio sulla drammaturgia della voce, che guida le mie creazioni sia come interprete che come autrice.
Attualmente svolgo formazione attraverso il mio progetto di Vivavoce – scuola d’arte e teatro itinerante.

Accanto al lavoro sulla scena mi piace infatti condividere e diffondere i linguaggi del teatro in esperienze di formazione per giovani e adulti, che conduco con passione e rispetto e nella convinzione della dignità del lavoro artistico.
Penso che la conoscenza specifica dei linguaggi performativi consenta anche la qualità dell’incontro con altre espressioni artistiche per un reciproco arricchimento.

Ho insegnato 13 anni alla Scuola del Teatro Stabile delle Marche, oltre che in numerose realtà pubbliche e private e 4 anni negli Stati Uniti alla Scuola italiana del Middlebury College.
Il mio lavoro con studenti, giovani attori, educatori, insegnanti, professionisti e l’esperienza di teatro in carcere, nelle realtà d’impresa e di volontariato mi hanno mostrato che l’arte del teatro può essere impiegata anche in campo pedagogico e sociale con risultati sorprendenti e che le nostre competenze, quelle legate all’arte teatrale, possono essere dei preziosi strumenti nei settori professionali più diversi: pedagogico, sociale, imprenditoriale, comunicativo.