School

Italian Language School / Middlebury College / Mills / California USA / 2014

Dario Fo e Franca Rame

corso di teatro contemporaneo

Il corso si concentra attorno al ricco percorso artistico di Dario Fo e Franca Rame, con particolare attenzione alle loro differenti personalità e all’apporto specifico di entrambi alla loro ricchissima produzione teatrale, caratterizzata da intelligente comicità e da forte impegno sociale, in un connubio davvero stimolante e originale.
Le influenze della tradizione comico-popolare italiana antica e moderna e le caratteristiche di un nuovo teatro epico, aspetti centrali del teatro di Fo-Rame, saranno affrontati, così, non solo attraverso il Fo “giullare” delle commedie farsesche e magistrale interprete di Mistero Buffo, ma anche attraverso i personaggi femminili di Franca Rame, il suo ruolo di drammaturga e la sua specifica personalità di figlia d’arte, legata alla tradizione della Commedia dell’arte e fortemente impegnata nelle battaglie civili e sociali.

Italian Language School / Middlebury College / Middlebury / Vermont USA / 2013

La maschera nel teatro italiano contemporaneo

corso di teatro contemporaneo

Il corso approfondisce la conoscenza del teatro contemporaneo italiano attraverso il particolare punto di vista della maschera, elemento centrale del linguaggio teatrale. In un continuo dialogo fra la tradizione e l’oggi si metteranno a confronto:
• alcune caratteristiche della Commedia dell’arte con il teatro di Dario Fo e le sue maschere affabulanti
• il rinnovamento della tradizione realizzato da Goldoni con il teatro contemporaneo napoletano e la sua “tradizione rinnovata”
• alcuni fondamenti del “teatro epico” di Brecht con il nuovo teatro di narrazione italiano
• la dissoluzione dell’io espressa nel teatro di Pirandello con la nuova drammaturgia di alcuni gruppi delle ultime generazioni teatrali in Italia.
• la maschera come area di risonanza vocale e la ricerca sulla phoné di Carmelo Bene con il lavoro teatrale di Ermanna Montanari, delle Albe di Ravenna, e quello sulla voce di Chiara Guidi, della Socìetas Raffaello Sanzio.

Italian Language School / Middlebury College / Middlebury / Vermont USA / 2012

Il corpo dell’attore nel teatro italiano contemporaneo

corso di teatro contemporaneo

Il corso affronta dal punto di vista del corpo dell’attore alcuni percorsi del teatro italiano contemporaneo
• quello della rottura della commedia dell’arte e dei classici – dove il rinnovamento della tradizione conserva un rigoroso rapporto del corpo dell’attore con il testo drammaturgico
• quello dell’eredità beckettiana e della deriva di senso del corpo e della parola attoriale – che erode l’immedesimazione al personaggio e la possibilità stessa del “recitare”
• quello del corpo narrante e del teatro epico – dove l’eredità brechtiana e l’antica tradizione orale si fondono con l’idea del corpo politico dell’attore testimone
• quello del corpo eretico e di una ricerca provocatoria che mostra corpi di forte impatto simbolico che rivendicano il loro carattere sessuato

Italian Language School / Middlebury College / Middlebury / Vermont USA / 2013

Sogni corsari

 Artist in Residence – workshop e performance scenica

La performance è il risultato del workshop teatrale tenuto con gli studenti dell’Italian School del Middlebury College: la formazione ai linguaggi del teatro è nello stesso tempo esplorazione creativa di quell’esperienza di sradicamento e di speranza che è l’emigrazione. I materiali drammaturgici creati a partire da epistolari, testimonianze, letteratura e cinema sfociano in un’originale messa in scena di stile epico-narrativo, dedicata al tema del viaggio e delle partenze.

Dal Giornalino del Middlebury College
“Sogni corsari”, la messa in scena che conclude il laboratorio teatrale della Scuola italiana al Middlebury College ……racconta della partenza e del viaggio, dello sguardo con cui guardiamo il mondo sconosciuto dove si arriva, colmi di speranza, ma anche dello sguardo con cui accogliamo l’altro, lo straniero, il diverso.
Il partire è diventato per noi anche uno stato emotivo, un desiderio inespresso, un’inquietudine o la voglia di esplorare e di cambiare il proprio destino, come un tempo qualcuno dei nostri nonni ha fatto partendo per l’America.
Abbiamo immaginato un luogo geografico di partenza – l’Italia migrante di un tempo – ma lo abbiamo pensato anche come luogo contemporaneo di altri arrivi, quelli dei migranti di oggi, che arrivano da terre lontane.
Il nostro gioco teatrale è diventato anche un approfondimento – attraverso un altro linguaggio, quello espressivo del teatro – di quelle tematiche che circolano, qui a Middlebury, nei numerosi corsi di studio e nelle visioni cinematografiche: le atmosfere mediterranee, la cultura e la lingua italiana, l’emigrazione, gli incontri e gli scontri di culture diverse, le tematiche della crisi dell’identità occidentale e le inquietudine del post-moderno.
Ringrazio per questo prima di tutto chi, come il Direttore della Scuola italiana, il prof. Antonio Vitti, ci ha sollecitato a fare questo percorso teatrale qui a Middlebury.
Ringrazio tutti quelli che, dallo staff della Scuola italiana allo staff del teatro, ci hanno permesso materialmente, con il loro aiuto, di arrivare a mostrarvi il nostro allestimento.
E ringrazio gli studenti e gli insegnanti che l’hanno condiviso con me e anche tutti quelli che, pur non essendo riusciti a portare a termine il percorso, hanno comunque fatto capolino e donato il loro contributo e la loro presenza al gruppo.
L’anno scorso ero presente qui a Middlebury come artista in residenza con un mio spettacolo.
Tornare quest’anno in veste d’insegnante del corso di Teatro contemporaneo e di regista della performance finale della Scuola italiana è stato per me motivo di grande orgoglio e soddisfazione e un profondo arricchimento personale.
L’insegnamento pratico e teorico del teatro si fonde, infatti, per me con la mia scelta artistica di attrice e
contribuisce a quella trasmissione di valori di solidarietà e a quel mistero che il linguaggio dell’arte può veicolare.
Con grande semplicità anche Vittorio Taviani, quest’anno, ci ha ricordato tutto questo, in uno dei momenti più belli di questa ricchissima estate a Middlebury, quando ci parlava della scoperta del linguaggio artistico da piccolo, come di una rivelazione che condusse lui e suo fratello Paolo a intraprendere il cammino dell’arte nel cinema.
Credo che qui alla Scuola Italiana di Middlebury la scoperta dei vari linguaggi artistici, visivi e letterari, sia un’originale ed efficace modalità a disposizione di tutti gli studenti per un più ricco percorso di conoscenza e di studio della cultura italiana.
Isabella Carloni

Italian Language School / Middlebury College / Mills / Oakland / California USA / 2014

Vocalità e dizione dell’italiano

Artist in residence – laboratorio di vocalità e dizione della lingua italiana

L’approccio ai linguaggi creativi del teatro si accompagna ad uno specifico approfondimento della vocalità italiana, in un workshop rivolto a quanti si dedicano professionalmente allo studio, all’insegnamento e alla diffusione della lingua italiana. L’approccio dell’equilibrio vocale si rivela strettamente legato alla fonetica e alla dizione dell’italiano e trova la sua magistrale espressione nella tradizione del bel canto, dove la peeculiarità dell’emissione vocale si sposa all’arte musicale.

UNICAL Università della Calabria / Dipartimento Studi Umanistici / Reggio Calabria / 2012

Oralità e drammaturgia del testo poetico

seminario sulla traduzione vocale del testo poetico e la sua elaborazione drammaturgica

Il seminario si struttura attorno a tre esempi di drammaturgia contemporanea a partire da alcuni miei lavori dedicati alla poesia:
Joyce Lussu – Inventario delle cose certe
Alda Merini – I beati anni dell’innocenza
Imperdonabile – studio su Cristina Campo

La voce, il ritmo, l’intenzione, gli stati emotivi veicolano in genere le chiavi drammaturgiche di un testo e ne sviluppano le potenzialità. Questo accade indipendentemente dal fatto che il testo sia in prosa o in versi. Il testo in versi, però, ha una musicalità più accentuata, un andamento più strutturato al suo interno. Dunque la prosodia, l’accentazione che traduce le intenzioni drammaturgiche, ha un binario più stretto e più definito.

1) Il primo riferimento è a Inventario delle cose certe, un lavoro su Joyce Lussu – di cui Marco Baliani ha curato la regia -quasi un concerto teatrale, dedicato alla sua figura e ai suoi scritti. Joyce Lussu non è stata solo poeta ma anche storica, scrittrice e saggista, ma ha posto molta attenzione a una particolare forma di pensiero che lei chiama “pensare poetico” che è divenuto il filo rosso di questo lavoro.
La drammaturgia lega i tappeti sonori dei Sentieri Selvaggi con i testi poetici di Joyce o con le riscritture dalla sua prosa, passando dal melologo al racconto, dalla poesia su musica a vere e proprie canzoni.

2) Il secondo riferimento è un vero e proprio monologo dedicato alla figura di Alda Merini – scritto e diretto da Antonio Lovascio – a partire da alcuni scritti della poetessa e da un’intervista concessa all’autore. Nella drammaturgia dello spettacolo le poesie entrano prepotentemente dentro la narrazione in prima persona, come momenti di scarto drammaturgico che ne potenziano il senso.

3) Il terzo riferimento è invece un primo studio per una nuova produzione dedicata a Cristina Campo, dove la densità del verso dell’autrice si accompagna a digressioni, racconti simbolici, scavi nell’etimologie delle parole, che costituiscono un vero percorso tematico all’interno del mondo di Cristina Campo, come una drammaturgia filosofica e poetica.