free football tips from the experts tipsterbets.co.uk best football tips and soccer predictions

Giovanna

  • giovanna04.jpg
  • giovanna03.jpg
  • giovanna02.jpg

info

Spettacolo teatrale ispirato agli Atti del processo di Giovanna D’Arco

Nelle Metamorfosi Ovidio racconta  la storia di una voce senza corpo, la voce della Sibilla, di un tradimento antico che parla immediatamente anche al nostro tempo, alle nostre parole senza radici.
Da quella frattura usciva “Giovanna”, il suo attraversamento fugace della storia, il suo corpo bruciato in un attimo e ridotto a polvere ad opera del fuoco anziché del tempo: una Sibilla su un cavallo lanciato al galoppo, uno scandalo, un temporale.
Giovanna non è un’illuminata che accetta il supplizio, è una guerriera.
Pur calata profondamente nel suo tempo e nelle sue contraddizioni, essa grida un sapere antico e misterico, non ancora separato dal corpo, un contatto con il “divino”,  una parola “sibillina” e profetica, che la storia occidentale il più delle volte ha cercato di rubare o di demonizzare.

giovanna05

Scheda spettacolo

Giovanna fruga nelle pieghe della storia, oltre l’ufficialità dei documenti e dei ravvedimenti della Chiesa, per cercare il cuore di una figura mitica e di un’eroina controversa come Giovanna D’Arco, condannata al rogo e secoli dopo fatta santa. La pulzella d’Orleans non appare qui un’illuminata che accetta il supplizio, ma una guerriera, pronta a resistere e a difendersi, anche braccata, con determinazione e semplicità: una forza e una leggerezza insieme, le sue, che appaiono di un altro mondo, qualcosa vicino all’innocenza animale o agli angeli. E’ questa la Giovanna che lo spettacolo racconta, non riconciliata e non riconciliante, semplice e assurda, forte e indifesa. Sussulti, intermittenze, poi vere e proprie sospensioni si aprono nel tempo teatrale, simili agli squarci che i ricordi aprono nella memoria. Attraversata dall’esperienza estrema, solitaria e sconvolgente delle “voci” che la visitano, Giovanna fa le sue prove, come l’attrice, là, in bilico nella cella, sola, in ascolto: lascia che sia il suo corpo a parlare, a farsi voce, sull’orlo del canto e del respiro, a riscoprire il senso e le parole di una lingua che non è quella del potere. Cerca piuttosto il mistero di quella soglia che collega cielo e terra.

Opera prima dell’autrice e Premio Iceberg di Bologna, lo spettacolo è stato selezionato dalla Regione Emilia Romagna per la Biennale dei Giovani del Mediterraneo a Lisbona e da Franca Rame per il suo Palcoscenico per le donne.

“Quando cominciai a lavorare a Giovanna fu un’immagine – un uccello braccato su un trespolo – a guidarmi, assieme a una storia, quella della Sibilla: Ovidio, nelle sue Metamorfosi, racconta che la Sibilla, ricevuto il dono dell’eternità da un dio, per amore dimenticò di chiedere anche l’eterna giovinezza e così fu condannata a consumarsi nel tempo fino a farsi polvere.
Rimase però la sua voce profetica a rimbalzare sola, nel vuoto della caverna.
Mi colpì la storia di quella voce senza corpo, quel tradimento antico della Madre, che parlava immediatamente anche al nostro tempo, alla nostra storia senza radici, alle nostre parole staccate dal senso come i pensieri dal cuore e dalle emozioni.
Da quella voce, da quella frattura usciva Giovanna come una Sibilla dal suo antro.
Pensai al suo tempo breve, al suo attraversamento fugace della storia, al suo corpo bruciato in un attimo e ridotto a polvere ad opera del fuoco anziché del tempo: una Sibilla su un cavallo, lanciato al galoppo, Giovanna è uno scandalo, un temporale.
Erano le sue “voci” ad attirarmi: quell’esperienza estrema e sconvolgente che ti entra nel corpo, si “fa” corpo, azione.
Giovanna non è un’illuminata che accetta il supplizio, è una guerriera.
Pur calata profondamente nel suo tempo e nelle sue contraddizioni, essa grida un sapere antico e misterico, non ancora separato dal corpo, un contatto con il “divino”,  una parola “sibillina” e profetica, che la storia occidentale il più delle volte ha cercato di rubare o di demonizzare”.