Mare Aperto
Performance per il Festival Adriatico mediterraneo
Ancona, settembre 2015
All’interno di un rimorchiatore ancorato nel golfo di Ancona con piccole e grandi navi che salpano all’orizzonte, la performance rilegge il mito con sguardo di donna. Con l’ironia della maga, nella rielaborazione da Pavese, la disperazione di Arianna nell’aria di Monteverdi e la passione della Medea delle Argonautiche, la voce riattraversa la dimensione del tradimento e dell’abbandono.
Mare aperto
È un piccolo catalogo di amori venuti dal mare e al mare riconsegnati
al mare che è passaggio e confine
al mare aperto che ci consegna all’incognito e all’infinito.
A quel mare guardano le figlie del sole
come alla soglia che porta l’amore o se lo porta via.
Da quella soglia d’acqua giunge l’eroe
lo straniero.
A lui le figlie del sole doneranno sé stesse
sveleranno segreti nascosti
per lui tradiranno
a lui renderanno la fama di eroe.
Così farà Circe con Ulisse
Arianna con Teseo
e Medea con Giasone